SI INFORMA CHE
IL PRESTITO DELLA SPERANZA
E’ SOSPESO IN TUTTE LE DIOCESI DI ITALIA
PER DISPOSIZIONE DELLA CEI – CARITAS ITALIANA
Giorni e Orari di apertura: Martedì e Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 11.30
APPROFONDIMENTI – FAQ
1. Che cosè il PRESTITO DELLA SPERANZA
2. Chi lo ha promosso?
3. Chi lo finanzia?
4. Chi lo cura?
5. Chi lo gestisce?
6. Chi lo può chiedere?
7. Quanti tipi di prestito sono previsti?
8. Quale documentazione produrre?
9. Quanto tempo passa per ottenere il prestito?
10. A chi rivolgersi – Dove – Quando?
1. Il “PRESTITO DELLA SPERANZA” è un FONDO DI GARANZIA per le famiglie che versano in condizioni di vulnerabilità economica e sociale.
2. Il “Prestito della Speranza” è stato promosso dalla Cei – Conferenza Episcopale Italiana. I Vescovi italiani, sensibili al pericoloso vortice che stringe sempre di più i nuclei familiari in situazione di vulnerabilità, hanno stipulato un Accordo quadro con lABI (Associazione Bancaria Italiana) per un programma nazionale rivolto alle famiglie in difficoltà economica e sociale.
3. il 31 maggio del 2009 (domenica di Pentecoste) la Chiesa italiana ha promosso, in tutte le parrocchie e le chiese della Penisola, una Colletta nazionale il cui ricavato è servito ad alimentare un fondo destinato a sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, appunto, attraverso il cosiddetto Prestito della Speranza.
4. Nelle Diocesi in cui è presente questo accordo CEI/ABI, il Prestito della speranza viene curato dalla Caritas Diocesana. L’Accordo Quadro prevede che per ottenere il prestito la Famiglia si rechi presso gli Uffici Diocesani Caritas che, una volta verificato il possesso dei requisiti previsti , decideranno in merito all’ammissione della richiesta al Prestito della Speranza, offrendo inoltre assistenza a favore della famiglia. La Caritas inoltre attiva un cammino di accompagnamento e tutoraggio per i soggetti beneficiari, finalizzato a fornire assistenza. Pertanto per ciascun soggetto finanziato sarà predisposto un piano di tutoraggio che dovrà articolarsi in almeno 3 incontri nel corso dei primi 12 mesi dalla data del finanziamento. Ad ogni incontro seguirà una relazione dettagliata che verrà inviata anche alla banca.
5. lUfficio Diocesano della Caritas dopo lascolto e dopo aver raccolto e vagliata la documentazione necessaria e richiesta, valuta anche i requisiti di ammissibilità al finanziamento ed in particolare esprime una valutazione ed un proprio parere circa la fattibilità della richiesta e poi invia la pratica alla banca che ha aderito allaccordo CEI/ABI. La banca svolge una opportuna verifica sul merito creditizio e sulla solvibilità del richiedente; questultimo viene convocato ed ascoltato anche dagli incaricati della Banca, la quale può, o non può, concedere il finanziamento.
6. a. LA FAMIGLIA: – che sia però una famiglia naturale, cioè fondata sul matrimonio ai sensi dellart. 29 della Costituzione; – che il finanziamento sia richiesto dal coniuge cui siano affidati i figli o con il quale questi convivano stabilmente in caso di affidamento congiunto; – che non si sia instaurata convivenza di fatto con persona cui il coniuge separato sia legato da vincolo affettivo. b. IL TITOLARE DI UNA PICCOLA IMPRESA ( o a Società di persone o cooperative) : per all’attivazione di attività artigianale o imprenditoriale.
7. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo due tipologie diverse di prestito: a) CREDITO SOCIALE o credito familiare: consiste nella concessione di un prestito, ad un tasso agevolato, di complessivi 6.000,00 (seimila Euro) che sarà erogato con una somma bimestrale pari a 1000 euro; il microcredito, su approvazione da parte della banca, può essere esteso per altri dodici mesi nel caso in cui la famiglia dovesse continuare a versare in condizioni di difficoltà economiche. Il finanziamento viene restituito alla banca secondo un piano di rimborso della durata massima di 5 anni, che decorrono trascorsi 12 mesi dalla concessione (es.: se lerogazione avviene il 31 ottobre 2011, la restituzione inizierà a partire dal 31 ottobre 2012). La restituzione – è bene sottolineare e ricordare che si tratta di un prestito e non di erogazioni a fondo perduto! – viene fatta con una rata mensile di 110,31 e per 60 rate consecutive. b) MICROCREDITO ALLIMPRESA : consiste nella concessione di un prestito, a tasso agevolato, di complessivi 25.000,00 (venticinquemila Euro) che sarà erogato con una somma bimestrale pari a 4.166 euro. Questo credito non può essere rinnovabile per altri dodici mesi. Anche per questa forma di credito, il finanziamento viene restituito alla banca secondo un piano di rimborso della durata massima di 5 anni, che decorrono trascorsi 12 mesi dalla concessione. La restituzione viene fatta con una rata mensile di 503,58 e per 60 rate consecutive.
8. documentazione da produrre e consegnare al momento del colloquio allUfficio del Prestito in Caritas Diocesana: * Lettera-Relazione di presentazione e conoscenza della famiglia da parte del Parroco, nella quale verrà segnalato il bisogno e le relative motivazioni; * Documenti di riconoscimento e codici fiscali del richiedente e coniuge; * Partita IVA (se trattasi di impresa); * Stato di famiglia; * Certificato di matrimonio (civile o religioso, non ha importanza); per i separati copia autentica del verbale di udienza presidenziale
; * Busta paga (se esiste); * CUD o ISEE; * documentazione necessaria per fare un bilancio (entrate e uscite) familiare; * Bilancio finanziario annuale delle attività (se trattasi di Impresa); * Situazione debitoria: prestiti? protesti?; * Situazione patrimoniale; * Nel caso di malattia o invalidità di un componente il nucleo familiare: copia della documentazione attestante la circostanza, rilasciata dallINPS o da altro organo competente (regione, comune o ASL).
9. Mediamente dai 30 ai 40 giorni.
10. La CARITAS DIOCESANA di Napoli fornisce questo servizio nei giorni di MARTEDÌ E GIOVEDÌ DALLE ORE 10:00 ALLE ORE 11:30. Tel.: CARITAS : 081 5574265 Largo Donnaregina, 22 80138 Napoli