Sono ad oggi oltre 7mila le vittime accertate, ma il bilancio è sempre provvisorio, del sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito lo stato asiatico del Nepal nella mattina del 25 aprile, con epicentro tra la capitale Kathmandu e la città di Pokhara. Altissimo anche il numero dei dispersi sotto le macerie, in una zona dall’alta densità di popolazione ed in cui le costruzioni sono spesso fatiscenti. Anche nei Paesi circostanti le forti scosse sono state avvertite in modo distinto.
A causa della straordinaria gravità di questo sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dellOttoXMille disposto nei giorni scorsi, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha indetto una colletta nazionale, come segno della concreta solidarietà di tutti i credenti., da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 17 maggio 2015
Rilanciando la raccolta straordinaria indetta dalla CEI, Caritas Italiana invita le Caritas diocesane ad animare e preparare la colletta del 17 maggio. Mentre continua purtroppo a salire il numero dei morti ha detto S.E. Mons. Luigi Bressan, presidente di Caritas Italiana vogliamo come Chiesa italiana far sentire la nostra vicinanza alla popolazione del Nepal, nella preghiera e nella solidarietà concreta. Come in ogni emergenza è altrettanto importante una pianificazione e organizzazione degli aiuti per rispondere in modo mirato alle esigenze delle famiglie colpite. Sono certo che anche questa volta ci sarà una risposta generosa del popolo italiano.
Caritas è presente in Nepal ed è sostenuta negli interventi da Caritas India e da tutta la rete Caritas. Dopo essersi concentrati sugli aiuti agli sfollati nella capitale, da giorni dei team Caritas hanno raggiunto alcune zone più periferiche come Gordkha, Sindhupalanchowk, Nuwakot, Lamjung, Rasuwa, Dhadhing, Kavre e Okheldhuga. Le priorità dei primi giorni restano cibo, acqua e riparo. Finora sono state raggiunte circa 4.000 famiglie e già distribuiti 3.000 teloni cerati e 10.000 tende.
Caritas Nepal ha poi lanciato un piano di intervento organico in favore di 20.000 famiglie (circa 100.000 persone) per i prossimi due mesi, con un costo di oltre 2,5 milioni di euro. Il piano prevede la distribuzione di:
– kit per alloggi temporanei: teloni, corde, materassini, coperte;
– kit di generi non alimentari di prima necessità (lampade ad energia solare, taniche, secchi, pentole e utensili da cucina);
– pastiglie per la potabilizzazione dellacqua;
– kit igienico-sanitari.
Lintervento è rivolto alle famiglie che le cui abitazioni sono crollate o sono state severamente danneggiate, con priorità per le più vulnerabili quali: donne capofamiglia, minori non accompagnati e disabili. Caritas Nepal prevede anche un accompagnamento e attività di formazione nellutilizzo dei materiali forniti, oltre che un monitoraggio successivo, anche al fine di prevenire abusi e sfruttamento soprattutto nei casi di maggiore vulnerabilità. Si sta inoltre predisponendo la raccolta dei bisogni per la fornitura di sostegno psicosociale e per limpostazione di un successivo piano di ricostruzione e riattivazione socio-economica.
Papa Francesco ha seguito fin dall’inizio in preghiera e con grande preoccupazione levolversi della situazione, partecipando al dolore di quanti sono stati colpiti. E dopo la recita del Regina Coeli domenica 26 aprile, ha espresso “vicinanza alla popolazione colpita
” e ha lanciato un appello affinchè “abbiano il sostegno della solidarietà fraterna”.
Il direttore di Caritas Nepal, p. Pius Perumana S.J., ha dichiarato subito dopo il sisma: «Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza; le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una una situazione di grave emergenza». Al primo esame, ci sono moltissimi danni fisici, con il crollo di molti edifici, e molti altri che presentano crepe. «Grazie al cielo – aggiunge padre Pius – il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all’aperto».Caritas ha lanciato un appello alla solidarietà internazionale, sottolineando che con 25 euro si possono fornire alimenti liofilizzati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana, oppure una tenda per ospitare 3 famiglie, oppure 30 kg di riso, sufficienti per una famiglia per un mese.
Caritas Italiana, da anni presente nellarea anche con propri operatori, ha espresso subito vicinanza nella preghiera ed ha messo a disposizione un primo stanziamento per fornire il proprio supporto a fianco delle Caritas locali e delle popolazioni colpite. Inoltre, grazie anche ai suoi operatori nellarea, resta in costante contatto con le Caritas dei paesi colpiti, in coordinamento con lintera rete Caritas. Dall’intera rete Caritas sono già stati messi a disposizione oltre 3 milioni di euro.
Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte alla Caritas Diocesana di Napoli specificando nella causale: Asia/ Terremoto Nepal tramite queste modalità:
Conto Corrente Postale: n°14461800 intestato a “Caritas Italiana Opera Diocesana di Assistenza di Napoli”
Banca Prossima: n°6483 intestato a Arcidiocesi di Napoli – Caritas Diocesana Napoli e aperto presso la filiale 5000 di Milano – IBAN:
PAESE
CIN EUR
CIN
ABI
CAB
N° CONTO
IT
07
K
03359
01600
100000006483
Unicredit SPA: conto intestato a Caritas Diocesana Napoli aperto presso lAgenzia Napoli 19 -IBAN:
PAESE
CIN EUR
CIN
ABI
CAB
N° CONTO
IT
56
Q
02008
03451
000400883868
oppure versare direttamente al cassiere della Caritas diocesana, Dr. Sergio Alfieri, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle ore 13,00. (Tel. 081/5574263 – 081/5574264 – 081/5574265).